martedì 1 gennaio 2019

FESTE DI FINE ANNO ALLA SCUOLA DEL GUFO





Questo era il primo Capodanno che la pecorella trascorreva alla Scuola del Gufo. Erano oramai trascorsi molti mesi da quando aveva bussato alla porta, lasciando dietro a sé il vecchio mondo con le sue rassicuranti abitudini.

Si era ambientata ed ora amava molto la sua nuova vita fra le mura di questo luogo speciale. In compagnia degli altri animali aveva scoperto la gioia del vivere insieme ed aveva sperimentato la forza che si riceve, quando si condivide lo stesso scopo e ci si impegna a progredire aiutandosi a vicenda.

Di tanto in tanto pensava alla sua vecchia esistenza, al resto del gregge che era rimasto sui monti e che, assorbito dalle solite preoccupazioni, si era sicuramente dimenticato di lei.




All'inizio, questo pensiero le aveva procurato una stretta al cuore, come se il mondo che aveva lasciato, fosse l'unica realtà che ancora potesse darle un'identità.
In fondo lei era una semplice pecora, come le era venuto in mente di abbandonare le uniche cose che conosceva?
Se si guardava indietro, quasi si stupiva della forza che l'aveva spinta a partire, della determinazione che l'aveva ispirata a muoversi contro paure e pregiudizi, ma ora era sicura di aver fatto la scelta giusta.
Lei voleva migliorare la propria vita e questo era più' importante di tutto.

E poi alla Scuola del Gufo regnava un clima di vera amicizia e di sincerità, una sintonia che non aveva mai conosciuto. Nemmeno quando le pecore si radunavano e si tenevano strette strette per difendersi dal lupo, vi erano fra di loro dei sentimenti cosi sinceri e forti!

E cosi i mesi erano passati, all'estate si era succeduto l'autunno ed ora, con l'inverno, erano arrivate le feste di fine anno.





Fuori il mondo sembrava impazzito, la gente era più' occupata ed indaffarata del solito. Per lei, che era sempre vissuta in campagna, la città rappresentava un incredibile mistero.

Mai, lassù', nella solitudine dei pascoli montani, avrebbe immaginato che potesse esistere uno sfolgorio di luci e di girandole luminose in grado di creare scenari nuovi, capaci di entrarti nel cuore ed accarezzarti la mente.

Anche la persona più' fredda non poteva rimanere indifferente alla magia luminosa creata dalle decorazioni e forse, disse a se stessa la pecorella, questo è proprio lo scopo voluto:  riuscire, per quanto possibile, a circondare di una rassicurante carezza gli esseri umani.

Aveva osservato tutto cio' dalla finestra della sala di lettura, là dove gli animali si riunivano per studiare, dopo le lezioni del giorno.

Al calore confortante del camino e dietro ai bagliori colorati dell'albero di Natale, la pecorella osservava il mondo circostante ed immaginava quali misteriosi fatti accadessero fra le  festose vie del centro.





Si sentiva attirata dalle strade illuminate e dalle vetrine scintillanti ed  in cuor suo avrebbe tanto voluto uscire per le strade e sentire l'eccitante energia che sicuramente regnava.

Ma come fare?
Come poteva immaginare di passeggiare indisturbata? 
Cosa ci poteva fare una pecora, sola e sognante, fra le vie del centro?

Non era il freddo ad intimorirla e nemmeno i passanti o la neve, ma non era immaginabile pensare di riuscire a muoversi fra la gente, passando inosservata. Sicuramente qualcosa sarebbe intervenuto a turbare la calma con cui voleva godersi quei momenti e questo voleva evitarlo.
Desiderava osservare il mondo, sapeva che il suo occhio attento si sarebbe nutrito di ogni più' piccola impressione, ma aveva bisogno di una copertura, di una buona scusa per far parte dello scenario senza avere problemi.

Ma come fare?

Con una punta di tristezza stava per mettere da parte questo desiderio, quando proprio dal suo passato arrivo' un'idea e con essa un incredibile soluzione.

Improvvisamente ricordo' che, proprio in questa stagione, gli zampognari e le loro pecore, scendevano a valle ad allietare, con le loro melodie natalizie, le strade ed i villaggi.






Che idea meravigliosa! Avrebbe potuto unirsi alle pecore degli zampognari e far parte di un corteo festante ed improvvisato, senza destare alcun sospetto!

Sarebbe stato sufficiente rimanere in attesa e, udito il suono delle zampogne, uscire rapidamente dalla scuola ed unirsi a loro per un momento. Forse le altre pecore l'avrebbero guardata con diffidenza, ma lei avrebbe fatto un bel sorriso e avrebbe camminato accanto a loro incurante di ogni eventuale giudizio. L'importante era poter realizzare il suo sogno.

L'idea le sembrava ottima e senza esitare decise di andare dal Gufo a comunicargli il suo progetto. Covava nel cuore la segreta speranza che egli non facesse obiezioni e l'assecondasse.

Busso' alla porta dello studio con il cuore in subbuglio, un misto di paura e di entusiasmo si mescolavano dentro di lei; sperava con tutta se stessa di avere l'accordo del Gufo e cosi' entro' senza attendere.





Maestro, avrei pensato... - disse subito senza esitare...

Hai il mio accordo pecorella - giunse stentorea e immediata, la risposta.

So bene cosa stai per chiedermi - disse il Gufo con la sua solita e rassicurante voce.
Prima ancora che tu parlassi, l'espressione dei tuoi occhi mi ha comunicato il tuo progetto e so perfettamente cosa ti sta a cuore e cosa vorresti fare.

La tua curiosità e i sentimenti che ti spingono a vivere questa esperienza ti fanno molto onore. Sei ancora una volta intelligente e perspicace ed hai capito che non è saggio rifugiarci nelle comodità e nella pigrizia, ma è nostro dovere guardare il mondo con passione e curiosità e muoverci verso di esso.
Condivido i sentimenti che ti spingono ad uscire nel mondo e li trovo lodevoli; inoltre, la tua idea di associarti ad un gruppo di zampognari mi sembra ottima e mi dimostra quanto tu sia previdente ed accorta. 
Apprezzo poi il fatto che tu me ne abbia parlato; la comunicazione nella nostra Scuola è essenziale, qui non possono esistere segreti né sotterfugi e questo tu lo hai capito molto bene.

Capisco anche che, appena sentirai le cornamuse, dovrai affrettarti ad uscire e probabilmente non avrai il tempo di avvisarmi personalmente, è sufficiente allora che tu lo dica ai due cardellini di turno in portineria ed uno di loro ti accompagnerà durante tutto il tempo in cui starai fuori.
Se dovessi avere bisogno, lui potrà rapidamente tornare alla Scuola e noi sapremo subito cosa fare.
La città, soprattutto in questi giorni di festa, è un posto ben diverso dai verdi prati nei quali sei cresciuta ed è meglio prendere qualche piccola precauzione.
E poi il cardellino è abituato, conosce tutte le strade, le sue ali gli permettono di andare sovente in perlustrazione e di tornare sempre appagato e felice.

Ma prima che tu vada, ho una precisa richiesta da farti: osserva attentamente il mondo che troverai, rifletti su quanto vedi e poi ritorna a parlarmene, voglio conoscere le tue impressioni.




La pecorella non credeva alle proprie orecchie, aveva il permesso del Gufo e sarebbe potuta uscire nelle strade illuminate del Natale, che esperienza meravigliosa la stava aspettando e chissà quante cose stupende avrebbe potuto vedere.
L'entusiasmo le dava euforia e non vedeva l'ora di udire, oltre la siepe del giardino, il suono inconfondibile delle zampogne.

Speriamo non si facciano attendere, ripeté fra sé entusiasta.
Sono cosi contenta di questa straordinaria opportunità!
Quanto sono fortunata!

Intanto la neve aveva ripreso a scendere, rendendo il paesaggio e l'atmosfera ancor più' speciali.






Per rendere l'attesa più' piacevole decise di leggere un racconto di Natale e si mise in paziente attesa; aveva nel cuore il suono delle zampogne e non vedeva l'ora di uscire fra le vie illuminate.

Era incredibilmente felice, quante straordinarie esperienze si possono fare!

... Una nuova e meravigliosa avventura, stava per incominciare ...







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