giovedì 31 luglio 2014

Frustrazione e rabbia ... veleni mortali



Alzo lo sguardo ed attorno a me non vedo altro: persone infelici ed arrabbiate, espressioni cupe, sguardi diffidenti ed accusatori, nervi a fior di pelle. L'essere umano è giunto sull'orlo del baratro, si trova di fronte al precipizio.
 
 

Le pause di calma e conforto sono sempre piu' brevi, inconsistenti ed invisibili.

Non c'è spazio per le sensazioni positive se non quelle create dalla rapida illusione del sogno e dell'immaginazione, fragili compensi di un animo scontento e disperato, costantemente inquieto.


Esiste qualche castello in aria che ci fa sperare che il domani possa essere diverso, che i colleghi cambino, che i vicini si trasferiscano, che i figli escano da casa, che il capo ufficio si accorga delle nostre straordinarie qualità e che la nostra anima gemella lo diventi veramente e ci comprenda, ci ami, ci gratifichi e pensi solo a noi.

In altre parole vorremmo che il nostro mondo diventasse un'oasi di pace. Vorremmo vivere una vita senza problemi, senza ostacoli, senza sofferenza, senza malattie. Ci sentiamo troppo indifesi e vulnerabili, impotenti e disorientati, per affrontare le insidie del mondo.


Niente è come vorremmo, le nostre aspettative sono continuamente disattese, ci sentiamo molto soli ed incompresi. La nostra vita ci sembra non avere molto senso e ci tuffiamo nelle cose da fare o nel mare di parole, per dimenticare il nostro dolore e per non sentirlo troppo profondamente.

Siamo molto arrabbiati ed infelici poiché vorremmo essere gratificati e riconosciuti, ci piacerebbe essere al centro del mondo affinché ogni nostro bisogno emotivo venisse soddisfatto e trovasse conforto.

I nostri occhi si muovono avidamente, ma sanno solo posarsi sulle cose che non vanno, sulle ingiustizie che pensiamo di subire, sui torti che ci hanno fatto e sul dolore che abbiamo vissuto. E' come se prendessimo continuamente a morsi il mondo ed ogni morso provocasse dolore.



La colpa è del mondo, dell'esterno, della crudeltà di questa vita, troppo avara di gioie e di ricompense ... proprio a noi, che non abbiamo fatto niente di male...

Nel mio malessere ritengo allora legittimo scaricare sugli altri il mio scontento, del resto è una forza distruttiva che si impone a me e che proprio non riesco a controllare. Il mondo è sbagliato e qualcuno deve pagare, qualcuno deve pagare il prezzo della mia impotenza.


lI mio sistema psichico è sempre piu' fragile e vulnerabile a tal punto che anche le piccole contrarietà mi destabilizzano; ho un ego smisurato che ha continue e pressanti richieste e se esse non vengono soddisfatte scoppia dentro di me un male di vivere esasperato e crudele e l'unico sfogo che riesco ad immaginare è volere che il mondo paghi il prezzo della mia infelicità.

Se parlo con qualcuno, non è per ascoltare quello che mi sta dicendo, ma  per sputargli addosso le paure che mi attanagliano il cuore e lui fa la stessa cosa con me. Riversiamo su chi ci è accanto la nostra ansia, poiché speriamo che lui sia piu' forte di noi e ci sappia consolare. Oppure vogliamo semplicemente liberarci di quel peso mostruoso per provare infantilmente ad allontanarlo da noi, senza chiederci perchè ci appartenga e perchè sia venuto a bussare proprio alla nostra porta.


Mai come ora percepisco la sofferenza del mondo, il male di vivere che appartiene ad ognuno. Un male straziante tanto piu' intenso quanto maggiore è il benessere che ci circonda.


 


Ma allora perchè ho deciso di scrivere questo Post ?



Perchè mi viene da ridere. 

Perchè non abbiamo capito niente e ci riempiamo la testa di convinzioni assurde e limitate suggerite da una mente che ha paura, che vuole controllare, che è piena di pregiudizi e di credenze sterili ed antiquate.

Perchè siamo convinti di avere ragione e non ci accorgiamo di quanto siamo ridicoli. Ci nascondiamo dietro ad assurde maschere di perbenismo e di conformismo in cui la Responsabilità e la Coscienza non hanno spazio, né esistenza.
 


Perchè nonostante i nostri anni e le esperienze vissute, siamo completamente  privi di saggezza, di compassione e di dignità. Ci affidiamo ciecamente a conoscenze superficiali e sommarie e non facciamo il minimo sforzo per conoscere noi stessi e la Sacralità della Vita.



Perchè scappiamo come animali spaventati davanti alle difficoltà, nelle relazioni, di fronte ai nostri talenti e alle nostre possibilità creative. Perchè siamo disfattisti, rassegnati, banalmente superficiali ed egocentrici. Perchè abbiamo paura delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Abbiamo paura di toccare, di amare, di soffrire, di esistere.

Puniamo i nostri figli se non si comportano bene, ma ci buttiamo a terra e facciamo i capricci se la nostra permalosità è stata sfiorata.

Mi viene da ridere perchè sappiamo solo lamentarci e fare le vittime, accusiamo il mondo della nostra infelicità e mai ci sfiora l'idea di diventare responsabili dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e delle nostre azioni.

Perchè siamo subito pronti a giustificarci ed assolverci, ma non riusciamo mai a giustificare e perdonare gli altri.

Rido perchè non vediamo altre soluzioni e ci facciamo male,
 tanto male ... e tutto da soli.



Ci alziamo al mattino e già siamo di cattivo umore, oppressi e scontenti. Intenti a rimuginare, immersi nei se e nei ma. I nostri occhi, come il nostro cuore, sono chiusi a tutto, sempre sulla difensiva, immersi nel giudizio. 

"Se si comportasse cosi - Se facesse questo - Se mi considerasse - Se non avessi fatto quello, oppure se lo avessi fatto. - Possibile che non si accorgano delle mie qualità, dei miei sforzi, dei miei sacrifici" ?.



SEMPRE I SOLITI RAGIONAMENTI, SEMPRE IL SOLITO VITTIMISMO.
 MA NON SIAMO STANCHI DI VIVERE COSI MALE?


Il mondo non ha colpe,
il mondo è esattamente lo specchio del nostro mondo interiore,
in esso riflettiamo le nostre percezioni distorte,
i nostri pensieri sempre uguali,
il nostro vittimismo,
il nostro potere distruttivo.

Soffriamo per anni inutilmente rimuginando i soliti pensieri,
accaparrati solo da cio' che sembra non andare come vorremmo,
che ci sembra sbagliato, assurdo o brutto.

Quanta sofferenza inutile portiamo nella nostra vita giorno dopo giorno,
senza capire, senza fermarci, senza entrare nel silenzio.

Perfino il silenzio ci fa paura.



Abbiamo paura, il terrore di vivere. 
Paura di esistere, paura di soffrire, 
paura di ammalarci, di essere soli,
paura di perdere, paura di morire. 

Paura di tutto. 
La nostra vita è solo paura.

Ma questa non è Vita. La Vita è altro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

già, credo che tu abbia ragione. Da bambini eravamo molto più consapevoli di quanto siamo adesso, adulti, per modo di dire.
E purtroppo è diventato un circolo che va avanti perché c'è paura di affrontare gli altri e di spiccare tra la massa. Non è impossibile, per nessuno, questo lo so, è difficile...però una volta ho letto una frase bellissima da qualche parte che faceva così:
"L'anello più debole della catena è anche il più forte perché può romperla" da allora non mi interessa più di sentirmi criticata in continuazione dai miei genitori, o per lo meno, so che il mio dovere è quello di tenere duro perché so di non essere in torto a cercare di essere diversa da loro.