giovedì 7 agosto 2014

A scuola dal Gufo


 


Ricordate la Pecorella ?
 

Sono trascorsi molti mesi da quando ha lasciato il gregge e si è avventurata da sola in un viaggio che avrebbe cambiato la sua vita.



Aveva camminato a lungo, allontanandosi ogni giorno di piu' dai luoghi che l'avevano vista crescere e dove erano rimaste le pecore del suo gruppo. Ad ogni passo lasciava le rassicuranti abitudini e le relazioni che avevano fino a quel giorno definito il suo mondo, per trovarsi in luoghi misteriosi e sconosciuti, lontana da ogni punto di riferimento, in balia delle sue paure e dei suoi dubbi.



La solitudine, la lontananza, il venir meno delle cose familiari e conosciute, avevano creato in lei un grande subbuglio. Eppure ad ogni passo, nonostante la mente le suggerisse di abbandonare l'impresa e di ritornare docilmente nel luogo da dove era venuta, la pecorella si accorgeva che qualcosa dentro di lei prendeva sempre piu' forma e colore.
Sentiva nel suo cuore una grande calma ed una sicura determinazione a proseguire. Aveva bisogno di capire, di guardare dentro di sé e di conoscersi e cio' era piu' importante di tutto.

Anche se la mente non faceva che suggerirle enormi paure e le solite esitazioni, lei sentiva rafforzarsi quel profondo bisogno di verità che le aveva dato il coraggio di partire e che diventava sempre piu' forte, nonostante le ombre del bosco la intimorissero e la solitudine la spaventasse.





Penso a lei sovente e vorrei avere sue notizie.



Il mondo degli umani, ingorgato di cose da fare e di parole inutili, non mi ha permesso di fare un salto nel bosco fatato e di sapere cosa fosse nel frattempo accaduto.

In questi giorni pero' la sto pensando piu' del solito; forse perchè mi sento come lei e sono alla ricerca di nuove e piu' complete risposte. Ho la sua stessa necessità interiore di capire e di andare oltre le apparenze, sono alla ricerca di un nuovo e piu' maturo equilibrio ed allora mi obbligo a fermarmi.

Poiché da tempo ho capito che niente è piu' importante della propria evoluzione e del proprio miglioramento interiore,  decido di interrompere ogni impegno e do' voce allo slancio del mio cuore. So bene che dietro alle mie ispirazioni ed intuizioni, si nascondono sempre le risposte che cerco;  tutto è immediato e semplice, ma a noi piace complicare tutto.

Basta poco per lasciare il mondo visibile ed il suo limitato orizzonte.

Quando le solite risposte non mi soddisfano piu' ed il mondo che fino a ieri mi sembrava sicuro ed appagante, diventa stretto e limitato, è giunto il tempo che io faccia un nuovo sforzo e compia un ulteriore passo in avanti,  dentro di me.

Allora chiudo gli occhi, respiro lentamente, sento il mio corpo; mi rilasso ed in un attimo attraverso quel confine invisibile e sacro che separa l'esterno dall'interno. In un rapido istante sono a mia volta, come un tempo lo fu la pecorella, davanti alla Porta Misteriosa.
 

Sono emozionata e felice, il mondo visibile è nulla al confronto di quello invisibile, il primo è lo strumento del secondo ed insieme formano una perfetta Unità.
Varco la soglia ed il mio passo si fa esitante, rallento poiché voglio essere consapevole di questo meraviglioso momento. 

In un attimo torno al mondo delle apparenze e mi ricordo di quante volte, immersa nel mio "sonno quotidiano", compio gesti ed azioni in maniera talmente automatica e meccanica, da non riuscire a ricordare se io li abbia veramente compiuti.

Quante volte mi chiedo: "Avro' chiuso la porta"? 
E poiché sovente non riesco a ricordare di averlo fatto, sono costretta a rimproverarmi e a chiedermi: 
"Dov'ero mentre chiudevo la porta"? 

Proprio per questo motivo ora voglio essere attenta e per un attimo uscire dal sonno. 

 

Sono sveglia, consapevole di essere all'ingresso di un mondo fatto di simboli e di misteri e voglio godere pienamente di questo meraviglioso istante. 

Sto per entrare in un mondo che ha abbandonato l'importanza delle forme, per dare valore ai simboli e ad ogni insegnamento che si trovi nascosto dietro alle apparenze, dietro alle vecchie logiche, scontate, approssimative e basate sulla paura.


Faccio un ultimo, profondo, respiro. E' arrivato il momento. Entro.

All'inizio tutto è avvolto in una coltre di nebbia, la Luce è accecante ed i miei occhi, abituati al grigiore monotono delle cose dense e materiali, fanno fatica ad abituarsi. Qui la luminosità ha tinte e riflessi inspiegabili, tutto è talmente vivido e chiaro che mi è difficile aprire gli occhi, la Luce è troppo forte, i miei occhi non sono in grado di sopportare il bagliore della Verità.


Mi rendo conto che è come se la mia mente fosse troppo limitata ed il mio cuore fosse atrofizzato, mi mancano le risorse e le capacità,  per vedere e distinguere le forme di questo luogo speciale.

I miei occhi non sono abituati ad una tale bellezza e la mia mente non riesce a trovare un posto all'interno di questa saggezza.

 
 
Non sono ancora riuscita ad abituarmi completamente a tutta questa luce, quando vengo colpita dal suono di una voce forte e nello stesso tempo, misurata e calda. Si direbbe che qualcuno di importante e saggio stia parlando.

L'aria è rarefatta ed attorno a me: solo un grande silenzio. Proprio per questo motivo la voce che sento, risuona limpida e sicura ed anch'io, che sono appena giunta in questo luogo straordinario, ne vengo colpita e sopraffatta.



Vorrei avere il tempo di abituarmi e di rendermi bene conto del luogo in cui mi trovo, ma il tono di voce si fa insistente ed io mi sento attirata da quella voce. Alzo lo sguardo e mi accorgo che poco lontano vi è una casetta; le finestre sono illuminate e capisco che chi sta parlando si trova al suo interno.

Decido allora di dirigermi in quella direzione poiché desidero entrare ed assistere alla lezione. Sono consapevole di avere l'incredibile fortuna di poter ascoltare il Gufo che parla, tutti mi hanno parlato della sua straordinaria saggezza ed io vorrei precipitarmi all'interno dell'aula e sedermi felice all'ultimo banco per poterlo ascoltare.

Sto dunque andando verso la casetta, quando improvvisamente il mio passo si blocca e viene sbarrato dalla forza misteriosa e tranquilla di una lumachina. Lei si avvicina lentamente ai miei piedi e poi si ferma intrepida. Anche se è di minuscole dimensioni capisco che con lei non posso scendere a patti, devo obbedire; forse il primo insegnamento l'ho proprio davanti, in questo preciso istante.


"Dimmi un po' , dove credi di andare?"
 "Pensi di essere entrata in un museo o in un parco giochi e credi di poterti dilettare con una rapida visita? Pensi forse che la tua curiosità abbia ogni diritto e ti sia permesso di entrare ed uscire da questo mondo incontaminato, come se fossi a casa tua?
Qui siamo in uno spazio sacro e prima di poter entrare ti devi purificare, ti devi ripulire da ogni falsa credenza e da ogni antico pregiudizio.

Sei disposta a lasciare andare le tue vecchie convinzioni, i tuoi vecchi punti di riferimento, tutte quelle relazioni nelle quali hai un tempo creduto, ma che oggi si rivelano consumate ed inesistenti?
Sei disposta a lasciare andare quello che hai conosciuto e che ti ha ferito, per dimorare in questo luogo nella contemplazione e nel silenzio, abbandonando inutili ricordi ed ogni forma di risentimento?

Devi sapere che qui si imparano tante cose e gli insegnamenti che vengono impartiti sono in grado di cambiare totalmente la tua vita, ma tutto avviene lentamente ed ogni passo è quasi impercettibile. Parola di lumaca.
 

Ero senza parole, mai mi era capitato di trovarmi di fronte ad una creatura che esprimesse tanta forza, sicurezza e determinazione. E' proprio vero: le apparenze ingannano eppure, nel mondo esteriore, esse contano molto e sono sovente determinanti.

Mi rendo improvvisamente conto di trovarmi in un luogo dove tutto sembra ribaltato e la direzione che prendono le cose è l'opposto di quella alla quale sono abituata. Forse qui si insegna a guardare il mondo da una nuova prospettiva, come se vi fossero due strade parallele ed ognuna portasse a visioni e soluzioni completamente diverse.


 


Capisco bene perchè la lumachina abbia voluto mettermi in guardia. Sbarrandomi la strada mi ha fatto capire che non sono ancora pronta per entrare a far parte della Scuola del Gufo e che molte cose dovranno ancora dovute accadere prima che io acquisisca il diritto a comprendere nuovi suoni e partecipare a nuove verità.


Intanto era scesa la notte. Guarda caso stavo esattamente vivendo le stesse sensazioni e gli stessi timori che aveva vissuto la pecorella tempo prima e chissà quanti altri prima di me. Disorientamento, timore, senso di inadeguatezza e nello stesso tempo la straordinaria felicità di trovarmi in questo luogo meraviglioso, unita all'incredibile voglia di restarci per poter imparare.

Improvvisamente sentii uno strano fruscio e mi venne in mente la pecorella; chissà quante volte deve aver anche lei sobbalzato, sentendo un rumore sconosciuto. La paura con la quale conviviamo in ogni istante della nostra vita, ha talmente impregnato le nostre cellule, che davanti ad ogni cosa sconosciuta immediatamente suona il campanello d'allarme. Subito ci ritraiamo spaventati e diffidenti, siamo certi che da quel suono non possa uscire nulla di buono; siamo sicuri che quel rumore rappresenti un pericolo ed è proprio da questo insano timore che nasce la nostra sconfitta.

Mi faccio coraggio ed abbasso gli occhi. Ai miei piedi una foglia parla con uno scoiattolo. Non capisco cosa si stiano dicendo, ma percepisco l'immediatezza di quel dialogo e la profonda intimità che sta legando quelle due creature. 
 

Cosa staranno dicendosi? Il mio cuore atrofizzato e la mente rigidamente aggrappata alle solite idee, non mi permettono di capire quel linguaggio, cosi intenso e pieno di affetto.

La paura rende ciechi e sordi ed anche se non capisco le parole, la mia sensibilità è toccata dall'intensità del dialogo e dall'amorevolezza di quella scena. Il mio cuore ne rimane stupito e per la prima volta capisco interiormente, che tutto è veramente possibile.

Accade allora, contro ogni logica e a dispetto di ogni pregiudizio, che come era stato per la pecorella, anch'io provo la profonda sensazione di trovarmi in un luogo sicuro e impregnato di grande energia. Mi sento protetta e sono felice.

Non ho nulla da temere poichè tutto è al posto giusto. Il tempo non esiste e non esistono gli impegni del mondo profano. Avevo desiderato recarmi alla Scuola del Gufo ed ora ho l'immensa fortuna di esserne alle porte.

Che importanza ha se devo aspettare, se devo prendere il tempo per ripulirmi degli abiti vecchi e lasciare andare i vecchi pensieri. Anche questo fa parte della Scuola, il lavoro è veramente iniziato.

In quel preciso istante mi sento interpellare. Questa volta la voce viene dall'alto, alzo gli occhi: un gufo mi osservava attentamente e il suo sguardo è sufficientemente severo da farmi provare un piccolo brivido.

Senza esitare mi rivolge la parola.
"Carissima Amica, non occorre che tu mi dica nulla, né che ti presenti. Qui da noi, le informazioni, (è proprio il caso di dirlo) ... volano.
So chi sei e perchè sei qui ed io ho il compito di trovarti un riparo, una casa nella quale dormire ed abitare nei giorni futuri".

"Ma io ... io devo tornare dall'altra parte, non posso rimanere in questo posto, ho un mucchio di impegni, non ho il tempo".

"Guarda, se non ti conoscessi e non fossi convinto che sei arrivata fino qui, con intenzioni forti e sincere, davanti a queste ridicole argomentazioni ti avrei riaccompagnato al portone e ti avrei pregato di tornare là da dove vieni, chiedendoti di dimenticare questo posto e quello che hai visto. 

Fortunatamente ti conosco e so che il tuo desiderio è serio, anche se ancora fragile e condizionabile; allora ti prego di non aggiungere altro e lasciati guidare.  La sera sta scendendo ed è ora che tu abbia una casa. Attualmente si sono liberati due piccoli appartamenti  e hai la fortuna di poter scegliere quello che piu' ti piace e nel quale avrai la sensazione di sentirti meglio.

Il primo è quello che si trova accanto a me e che tu stessa puoi vedere salendo la scaletta. Al suo interno troverai tutte le cose che ti occorrono e poiché conosciamo il piacere che provi ad arredare l'ambiente in cui vivi, abbiamo messo a tua disposizione un mucchio di mobili e di oggetti vecchi e consumati. Sappiamo che vai sempre al "mercato delle pulci" e sono sicuro che qui troverai molte cose che ti piacciono e ti renderanno felice.

ll secondo appartamento, invece ...
 

Ecco il secondo appartamento, ed è quello che ho scelto. Mi è piaciuto moltissimo perchè era piu' semplice e modesto dell'altro, piu' intimo e nascosto e soprattutto aveva un po' di giardino e un piccolo orticello.

Se devo stare qui, e non so per quanto tempo, sono sicura che avro' bisogno di circondarmi di qualche pianta e fiore profumato. 

Insomma, questa è la mia nuova casa. Chi lo avrebbe detto? Per il momento è tutto molto confuso, sto improvvisamente vivendo una novità inaspettata e l'energia di questo luogo è talmente limpida e pura che i miei polmoni non ne sono abituati. Il mio cuore batte all'impazzata e sento il profondo bisogno di fermarmi per riposare.

Mentre vi parlo sono già all'interno della mia nuova casetta, mi ci sento bene e mi piace un sacco.

Vi ringrazio con tutto il cuore, di avermi accompagnato in questo viaggio straordinario, senza di voi non sarebbe stato cosi bello, né avrei potuto provare il piacere di raccontare tutte queste cose.  Ora spengo la luce, ma state tranquilli, avrete presto mie notizie e non manchero' di tenervi al corrente per  farvi sapere quanto mi sta accadendo e dove mi trovo.

Buonanotte a tutti e a presto.


1 commento:

Anonimo ha detto...


Sono fermamente convinto che la cosa che sicuramente ti riesce meglio e' scrivere esattamente nel modo come hai fatto in questo post e in altri. Un connubio di capacita' di coinvolgimento molto forte, foto azzeccatissime, pensieri fantasiosi, divertenti e profondi di una intensita' tale che nessuno ne puo' rimanere indifferente. Non potrei dire altro, una cosa veramente molto, molto bella.