domenica 16 febbraio 2014

Il rituale del venerdi'



Ogni venerdi, all'uscita dall'ufficio vi è un rituale che mi è particolarmente caro ed al quale non posso rinunciare: un giro di perlustrazione dalla mia amica Gabrielle, nella sua Brocante sul lungo lago, un luogo semplice e pulito, dove tutto è ben disposto e sempre rinnovato.

 

Chi ha, come me, la passione per gli oggetti vecchi e già usati, sa bene che si tratta di una e vera propria malattia, come un virus che hai dentro e dal quale non puoi guarire. Esso ti procura un'immensa gioia davanti alla storia di un quadro, alla semplicità di un oggetto, alla scoperta improvvisa di un piatto senza valore, ma le cui forme armoniose od i colori ti seducono e ti parlano.

 
Non è il valore materiale che mi colpisce, né la perfezione del manufatto, ma qualcosa all'interno di quell'oggetto si rivolge a me direttamente, con un linguaggio che non ammette interferenze, diretto e vibrante, un insieme di piacere e di simpatico eccitamento.

 

La mia passione sono senz'altro i quadri; per me sono creature vive ed animate che hanno il potere di trasferirmi per incanto, in un luogo nuovo e fino a quel momento sconosciuto. E' come se entrassi nel paesaggio e vedessi le persone muoversi e vivere, proprio come se il potere dell'artista avesse immobilizzato la vita ed il tempo.


Questo quadro mi ricorda il villaggio dove trascorro le vacanze.


Quest'altro lo comperai per pochi soldi da Emmaus a Ginevra tanti anni fa; rappresenta il porto di Nervi e mi piacque per i suoi colori.


Ognuno dei miei quadri è come un figlio e mi parla delle intense emozioni che ho vissuto nel momento in cui l'ho visto e comperato. Ne possiedo davvero molti ed una buona parte di essi non si trova nella mia attuale casa, ma anche se i miei occhi non si posano quotidianamente su di loro, ricordo con nitidezza i loro colori e le emozioni che essi evocavano. Li conservo gelosamente nel mio cuore, in attesa del giorno in cui potro' ritrovarli.
Sono dei figli che vivono lontani, ma che non posso dimenticare.

Sono trascorsi tanti anni eppure sono in grado di ricordare il preciso istante in cui li ho acquistati, ne ho studiato l'eventuale restauro ed ho scelto dove posizionarli.  Non potrei rinunciare a nessuno di essi poiché sarebbe come annullare le emozioni vissute e quei momenti, belli ed importanti, della mia vita e della mia storia.

Un'altra passione? Le zuppiere, un giorno o l'altro dovro' rivenderle per liberare un po' di spazio. Ma quale scegliere? Certamente nessuna, credo che continuero' a tenerle tutte. Ecco un piccolo estratto di quelle che ho con me a Zurigo.

  

Quando sono alla Brockenstube di Gabrielle, mentre mi muovo fra i mobili o gli oggetti esposti, entro come in una forma di meditazione, si crea in me uno spontaneo ed intenso contatto con cio' che mi circonda ed il mio sguardo si appoggia sul colore di un legno o la morbidezza armoniosa delle forme di un tavolo.


E' un'intuizione improvvisa, la rivelazione di qualcosa o di qualcuno che attendeva proprio me e che mi sta parlando. Mi sussurra le cose che il tempo ha lasciato in sospeso,  un vissuto lontano ma non ancora esaurito, un oggetto che vuole continuare a vivere ed afferma il suo desiderio di esistere.

Questo catino di Villeroy & Boch è di un'altra epoca e certamente non mi serve, ma non ho saputo resistere alla qualità del disegno e all'armonia del soggetto floreale e cosi, qualche mese fa, è entrato anche lui a far parte degli oggetti di casa. Mi piace guardarlo, soffermarmi sui dettagli, immaginare la mano che lo ha dipinto e sapere che non mi appartiene e che un giorno, passerà sicuramente in altre mani.

Non riesco a rimanere indifferente a questi piccoli dettagli; i giaggioli mi ricordano i fiori che a giugno coloravano il giardino della scuola, sono trascorsi tanti anni, ma ancora rivedo l'intensità di quei colori e la leggerezza dei petali e sento attorno a me, il caldo dell'estate.

E' bello muoversi fra le supellettili anche piu' insignificanti ed è piacevole e rassicurante sapere che ciascun visitatore troverà sempre qualcosa che gli faccia piacere e che lo rallegri; è come se questi oggetti potessero veramente permettersi innumerevoli vite.


Quando infine scopro qualcosa e mi decido all'acquisto, sia che si tratti di un piccolo oggetto, come di un mobile piu' importante, esso ha già la sua collocazione ed il suo scopo. 




Questi due pesci li ho presi per la cucina,  sono simboli di ricchezza e prosperità e la cucina è il luogo adatto per la loro collocazione. Il cibo e la sua preparazione sono intimamente legati al nostro nutrimento e dunque ad ogni forma di abbondanza.


Ho poi trovato questo stampo in rame, ideale per una torta od un grosso budino e l'ho subito comprato perchè la sua forma mi ricorda il sole.



Amo profondamente il potere evocativo delle cose, poiché penso che abbiamo bisogno di sviluppare  la nostra immaginazione e dobbiamo imparare a collegarla con il fuoco creativo del nostro cuore.   

             
  
Il Sole e il Cuore, ecco perchè mi è piaciuta la forma di questo stampo per dolci.

Siccome questo virus è molto contagioso, in famiglia nessuno ne è immune, ma chi condivide veramente l'intensità di questa passione è mio figlio Francesco. Qualche mese fa ha deciso che voleva bere il caffé in una tazzina speciale e solo sua, qualcosa di unico e personale ed ecco allora, che ha trovato il suo bonheur.

 

Lo stesso giorno, io ho pensato ammirata che questa caraffa di vetro ... era proprio di un bel celeste e, guarda un po', non ho saputo resistere ... (quando parlo di malattia, questi sono i sintomi) ...


e quando hai il virus una tazzina non è un semplice oggetto, bensi' un vero e proprio tesoro, un rituale, un piacere e a questo piacere devono per forza seguirne altri ... ed ecco allora che le tazzine sono aumentate

 

Gabrielle voleva buttare il cestino perchè nessuno lo voleva, io trovo che invece sta benissimo!

Ogni oggetto mi fa pensare alle bottiglie che galleggiano sulla superficie del mare e conservano, al loro interno, un messaggio lontano lasciato da un misterioso sconosciuto. Nello stesso tempo mi entusiasma sapere che è possibile arredare con charme e calore una casa, senza spendere troppi soldi. I commenti dei miei ospiti sono sempre una bella gratificazione.


Adesso mi fermo poiché troppi sono gli oggetti di cui vorrei parlare e mi ero ripromessa di fare un blog breve, ma nemmeno questa volta ci sono riuscita. Nel frattempo ho preso una decisione importante: con la primavera si apre la stagione dei mercatini su alcune piazze della città, io e Francesco


abbiamo deciso che andremo anche noi a vendere una parte dei nostri tesori
cosi libereremo un po' di spazio

 

e potremo tornare da Gabrielle e comperare cose nuove, anzi vecchie, ma per noi talmente belle, da regalarci per un tempo infinito, allegria, entusiasmo e piacere.


Bene! Aspettiamo la primavera,  anche se mi rimane un dubbio:



Riusciro' a separarmi da qualcuno di questi miei grandi amori?

Staremo a vedere, per il momento: buona domenica a tutti.

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