domenica 21 giugno 2020

LA TRISTEZZA DEL GUFO




Non è possibile immaginare che il Gufo sia triste eppure, da qualche giorno, il suo sguardo è pensoso e il suo stato d'animo piu' riflessivo del solito.

Chi lo frequenta, sa che il Gufo non conosce la tristezza per il semplice motivo che la Saggezza  - che tutto vede e tutto comprende - non puo' dubitare della giustezza delle cose. Eppure, il nostro Maestro, ha qualcosa di triste nello sguardo, come un velo di malinconia, un peso sul cuore.

Allora stamattina, nel bel mezzo di una lezione, quella chiaccherona della cinciallegra, non ha saputo resistere ed è intervenuta chiedendo spiegazioni.




- Scusa Maestro, io e il pettirosso abbiamo notato che in questi giorni tu sembri triste e piu' pensieroso del solito. C'è qualcosa che ti turba? Qualcuno di noi ti ha offeso?

Credevamo fosse un periodo felice: dopo tanto tempo è arrivato un nuovo studente e noi gli abbiamo fatto festa.

E poi là fuori, nel mondo profano, dopo l'epidemia che ha immobilizzato il Mondo, sembra che la vita abbia ripreso i soliti ritmi e le persone siano di nuovo felici.

Insomma, si direbbe che tutto vada per il meglio e allora non capiamo cosa sia successo e perché tu sia così malinconico!

Il Gufo si aspettava questo intervento, fra lui e i suoi studenti si era creata una corrente invisibile e ciascuno, anche il piu' distratto, era impregnato della stessa energia; di conseguenza la loro comunicazione era "sottile" e non aveva bisogno di tante parole.
Esattamente come avviene fra le persone che si amano profondamente.






Il "vivere insieme" è un atto magico. Produce giovamenti o indesiderate conseguenze, tutto dipende dall'energia che ogni componente produce.

Inutile dire che, alla Scuola del Gufo, regnava un'energia talmente creativa e sincera che tutti ne beneficiavano. Il fatto di percorrere la stessa strada, rendeva le vite di ognuno come le note di una stessa melodia, come gli organi di uno stesso corpo, che insieme si accordano e funzionano per il mantenimento dello stesso Bene.






Come al solito, il Gufo non esito' a rispondere e a chiarire il proprio stato d'animo.

- Avete ragione miei cari - rispose con la voce carica d'affetto - da qualche giorno tante considerazioni affollano la mia mente ed avete diritto alle mie spiegazioni. Ma prima di tutto vorrei salutare ufficialmente e a nome di tutti il nuovo arrivato: l'asinello Marcello! Nuovo fratello e compagno di percorso.




- Non essere timido Marcello e  sappi che siamo molto felici del tuo arrivo! Ed io, che già conosco la tua storia, so che sei molto intelligente e coraggioso. Quando ti sarai ambientato e sarai piu' tranquillo, ci racconterai della tua vita e di tutte le esperienze che hai conosciuto.
Sono sicuro che, dopo aver udito le tue parole, tutti ti ammireranno molto e saranno contenti di sapere che un tipo come te, apparentemente semplice e inoffensivo, nasconde sotto al suo pelo, il cuore di un eroe.

- Racconta, raccontaci subito. Strillarono in coro gli scoiattoli!












Marcello, poco abituato ad essere al centro dell'attenzione, sposto' teneramente il muso ed abbasso' i suoi occhi ... ma il Gufo subito intervenne!











Gli scoiattoli, con la loro esuberanza, sono l'esempio lampante, della meccanicità umana. Non ha importanza se pochi minuti prima eravate concentrati su qualcosa che credevate molto importante, ad un tratto qualcosa di nuovo vi attrae e la vostra attenzione si sposta.
In pochi secondi vi dimenticate di tutto.

Se la curiosità può essere positiva, la mancanza di coerenza e di attenzione non vi permettono mai di raggiungere gli obiettivi che vi eravate fissati. Ecco perché molte persone non concludono niente di particolare e poi sono insoddisfatte della loro vita!

Ma non è questo l'argomento di oggi!




Avete notato la mia malinconia e devo confessarvi che dopo la mia ultima visita al di là del parco, sono tornato a casa con un peso sul cuore. Fortunatamente ci siete voi ed il nostro Mondo: il Cammino che noi compiamo rinnova il mio coraggio e gratifica il mio impegno, ma cio' che mi procura malinconia è quello che vedo e che accade proprio vicino a noi, oltre la recinzione.

Dopo l'epidemia, il mondo là fuori, è diventato ancora piu' inospitale e la vita della gente è per molti versi piu' difficile.
La gente crede che, ritrovando l'antica libertà, tutto ridiventi gioioso e appagante, forse persino piu' gratificante di prima, ma sta accadendo esattamente il contrario.

Volando qua e là nelle strade, spiando alle finestre, ascoltando le parole o scorgendo i volti della gente (quando non sono nascosti da queste assurde mascherine), ho sentito come un'aggressività supplementare, un'inquietudine maggiore, una fragilità ancor piu' evidente.






Ogni volta che l'essere umano è confrontato ad un grande dolore o a una grande paura, si trova ancora piu' confuso di prima. Qualcosa ha rotto il suo precario equilibrio e molti punti di riferimento, anche se traballanti o illusori, sono venuti a mancare, ma soprattutto - quanto è accaduto - ha fatto emergere la piu' grande paura che l'uomo conosca: quella della morte.

A questo punto, la vita diventa ancor piu' imprevedibile e minacciosa.

Non è una questione di coraggio ... ma di Coscienza ed in un mondo in cui manca la Coscienza, tutti hanno paura.
Paura di vivere e sopra ogni cosa,  paura di morire.

I grandi convogli di bare o le fosse comuni, ma anche piu' semplicemente il timore del contagio, hanno scatenato il terrore ancestrale della morte, quella Cosa a cui nessuno vuole pensare.

In fondo, quante persone muoiono in un giorno senza che venga detto nulla, è un fatto talmente normale che è diventato banale, eppure, le immagini divulgate dalle televisioni hanno ricordato a ciascuno quello che in fondo non avrebbe mai dovuto dimenticare o ignorare:

Ricordati che devi morire.

Ricorda che hai un appuntamento sacro che ti attende. 
Vuoi veramente continuare a perdere tempo?


Ecco perché sono triste. Perché l'uomo vorrebbe convincersi di essere eterno e fa di tutto per dimenticare, per non pensare e per non vedere. Da questa volontaria ignoranza, non può nascere nulla di buono.





Ed io chiedo a Voi, miei dolci studenti:

Pensate sia possibile che il mondo migliori se i suoi abitanti continuano ad essere immersi in un  sonno che li fa superficialmente commuovere davanti a certe immagini, ma li fa immediatamente dimenticare il senso della propria esistenza?

Pensate possano esserci dei miglioramenti su questo meraviglioso pianeta, se ogni decisione è suggerita dalla paura e dalle emozioni negative, dalla diffidenza e dal controllo?

Com'è possibile che vi sia un reale progresso, se nessuno riflette sullo scopo della propria vita, sulla ricchezza di ogni singolo istante, sullo scopo evolutivo che tutti accompagna ... fin dal primo respiro?

Ecco la ragione della mia malinconia, Tesori miei carissimi.

Forse sono solo un vecchio gufo disilluso e troppo saggio per criticare le cose del mondo, e poi so bene che la malinconia è una emozione inutile e dannosa, ma la sorte del mondo mi addolora poiché la gente, anche dopo un grande scossone che aveva un lodevole scopo, vuole solo che tutto ritorni come prima e che, con qualche piccolo stratagemma, la morte si allontani e diventi meno reale.

In uno dei nostri Sommi Libri vien detto:
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir Virtute e Conoscenza...
ma forse non interessa a nessuno.




Miei adorati studenti, quando vi incontro nelle aule della scuola, fra i corridoi o nel giardino, ammiro grandemente il vostro coraggio e la vostra volontà.

Volete studiare per comprendere i segreti della Vita; vi mettete a nudo e affrontate le vostre ansie e paure.
Non vi lamentate e non accusate gli altri se per caso siete infelici.

Sono orgoglioso di ogni vostro sforzo e sacrificio. Vedo quando siete stanchi o scoraggiati, ma volete comunque avanzare; così come vedo e apprezzo, ogni vostro tentativo a voler elevare lo Spirito, a voler cambiare i vostri pensieri e abbandonare le vecchie e consumate credenze.





Poi vedo quello che accade là fuori e allora vorrei raccogliere qui, insieme a noi, tutti quelli che sentono ancora qualcosa. Quelli che si fanno le domande, quelli che vorrebbero capire, ma non sanno dove dirigere lo sguardo.

Vorrei radunare quelli che si sentono soli e che hanno voglia di guardare oltre.
Oltre quello che accade, oltre quello che viene detto, oltre la paura di tutti.
Quelli che sentono dentro al proprio cuore: un palpito di vita, una goccia di audacia, un pizzico di Amore.

Ecco, vorrei dire loro:
"Alzatevi, imparate a camminare e a reggervi sulle vostre gambe.
Non ascoltate quello che dice il mondo, disubbidite, non conformatevi, non rassegnatevi, non piangete.
Avete un immenso tesoro dentro di voi, una Luce che attende di essere svelata ...
dal vostro coraggio, dalla vostra passione, dalla vostra indipendenza e dal vostro impegno".

Smettete di lamentarvi e di esprimere giudizi, incominciate da una piccola cosa: incominciate col dare una carezza.
Si, date una carezza al primo che passa, anche se non capisce, anche se si ritrae.
Dategli una carezza senza aver paura di rimanere contagiati".






L'intera Scuola del Gufo vi manda una carezza.
Vogliamo sfiorarvi il cuore e la mente.
Vogliamo ripetere senza sosta: "Fratello, Sorella, non avere paura".

Qualsiasi protezione il mondo voglia attuare, non potrà prolungare di un giorno il destino di ognuno.

Ma il coraggio di vivere, l'audacia di sperimentare e la passione che anima il cuore, quelle invece hanno il potere di trasformare il pianeta e di rendere il mondo piu' bello!

Nessuno è solo e la sorte degli individui non dipende dalle piccole congetture delle menti umane, ma dalla mirabile visione di un Grande ed Universale Architetto.

Perché dunque avere paura?
Perché temere per la propria sorte, quando tutto è Esatto, tutto è Perfetto, tutto è Bene!

Questa è la nostra Fede, questa è la gioia della nostra Scuola, questa è la passione della nostra Vita!

Ricevete allora una carezza e, con essa, tutta la dolcezza del nostro cuore.







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