Oggi il bruco è particolarmente triste, quello che temeva, quello che tutti i bruchi temono, si è di nuovo avverato. Uno di loro, un tenero amico, improvvisamente è partito.
Nessuno se l'aspettava, il giorno prima avevano ancora scherzato felici, vicini, sicuri che niente sarebbe mai cambiato.
Poi ad un tratto, è tramontato il sole e l'amico come per incanto, è sparito.
Di fronte ad un fatto tanto grave, il nostro bruco si è visto obbligato ad uscire da quel torpore pigro e silenzioso nel quale si era riparato. La comunità dei bruchi era tutta in subbuglio, ciascuno riviveva in quella sparizione un dolore e una paura che portava da sempre nel cuore nonostante tutti facessero del loro meglio per non pensarci e per nasconderlo.
I bruchi avavano da tempo capito che buttandosi nelle cose da fare, impegnando ogni istante della loro giornata e della loro vita, sembrava che le loro paure per un poco svanissero. Nei momenti in cui la loro mente era occupata ad agire, programmare e decidere, si sarebbe detto che riuscissero a vivere in un frastuono assordante, confuso e disordinato, ma tanto utile all'oblio. Accadeva allora che per un breve attimo, per un istante etereo e fugace quanto un battito d'ali, riuscissero a credere che tutto fosse a posto e che la paura non esistesse.
Poi accadeva l'irreparabile e l'angoscia di nuovo, si impossessava di loro.
I bruchi avevano inoltre sperimentato che se si riunivano insieme, potevano illudersi di non essere soli. Si appoggiavano rassegnati gli uni agli altri, si consolavano della reciproca presenza, si domandavano a vicenda suggerimenti, conferme e consolazione, ma tutto era cosi vano, fragile, talmente illusorio.
"Com'è strana la vita - si ripeteva il bruco - ci impegnamo tanto nell'illusione di raggiungere qualcosa e poi, d'improvviso, tutto finisce e non rimane nulla."
Poi accadeva l'irreparabile e l'angoscia di nuovo, si impossessava di loro.
I bruchi avevano inoltre sperimentato che se si riunivano insieme, potevano illudersi di non essere soli. Si appoggiavano rassegnati gli uni agli altri, si consolavano della reciproca presenza, si domandavano a vicenda suggerimenti, conferme e consolazione, ma tutto era cosi vano, fragile, talmente illusorio.
"Com'è strana la vita - si ripeteva il bruco - ci impegnamo tanto nell'illusione di raggiungere qualcosa e poi, d'improvviso, tutto finisce e non rimane nulla."
Lui e gli altri bruchi avevano ricevuto dagli antenati, un pesante insegnamento: era stato detto loro che la vita era molto dura, che tutto era vano, limitato nel tempo e difficile da capire. Ciononostante nessuno poteva sottrarsi, si era obbligati ad avanzare, la fatica di vivere era a volte intollerabile, ma non vi era scampo: bisognava andare avanti senza garanzie né sicurezze.
I bruchi si sentivano terribilmente impotenti, vivevano queste sparizioni improvvise come una minaccia dolorosa ed incomprensibile, come una vera ingiustizia. La paura schiacciava il loro cuore e tormentava i loro pensieri. Trascorrevano un'intera esistenza con lo spauracchio di questo terribile dramma, l'angoscia di questa voragine inghiottiva i loro sogni e abitava le loro notti. Erano spaventati ... a morte.
In cuor loro speravano tanto che accadesse un miracolo e cambiassero le cose, ma dalla notte dei tempi tutto si ripeteva allo stesso modo, incomprensibile ed immutato.
I bruchi si sentivano terribilmente impotenti, vivevano queste sparizioni improvvise come una minaccia dolorosa ed incomprensibile, come una vera ingiustizia. La paura schiacciava il loro cuore e tormentava i loro pensieri. Trascorrevano un'intera esistenza con lo spauracchio di questo terribile dramma, l'angoscia di questa voragine inghiottiva i loro sogni e abitava le loro notti. Erano spaventati ... a morte.
In cuor loro speravano tanto che accadesse un miracolo e cambiassero le cose, ma dalla notte dei tempi tutto si ripeteva allo stesso modo, incomprensibile ed immutato.
Il nostro bruco diceva di sentirsi "una schifezza", era proprio giu' e non riusciva a darsi pace, non sapeva dove trovare conforto eppure doveva fare qualcosa.
Proprio nel momento di maggior confusione, si ricordo' ad un tratto, dello Spirito della Foresta.
Certo era proprio un'idea assurda e poi doveva ammettere di essersi comportato male; a pensarci bene gli mancava il coraggio di affrontare quella voce soave, ma tanto esigente e severa.
In quel momento pero' era troppo disperato e non gli importava nulla del suo stupido orgoglio, doveva darsi da fare, qualcosa gli diceva che solo là avrebbe trovato quello che cercava e sentiva che doveva sbrigarsi.
Certo era proprio un'idea assurda e poi doveva ammettere di essersi comportato male; a pensarci bene gli mancava il coraggio di affrontare quella voce soave, ma tanto esigente e severa.
In quel momento pero' era troppo disperato e non gli importava nulla del suo stupido orgoglio, doveva darsi da fare, qualcosa gli diceva che solo là avrebbe trovato quello che cercava e sentiva che doveva sbrigarsi.
Per evitare di spaventare ancora una volta i suoi familiari, disse loro di non aspettarlo e soprattutto di non preoccuparsi: doveva fare una cosa importante e non sapeva quanto tempo sarebbe stato fuori. Prese un mantello ed il suo bastone e si avvio' in direzione del bosco.
Stranamente, lungo tutto il tragitto, provo' per la prima volta una sensazione di pace. Qualcosa di dolce e di quieto era giunto a calmare i battiti del suo cuore, l'ansia che un attimo prima gli rompeva il petto, si era un poco chetata e si accorse stupito che stava avanzando fiducioso e sicuro come non gli era mai accaduto.
Dobbiamo dire che il nostro bruco era diffidente ed incredulo da quando era nato; i suoi genitori lo avevano messo in guardia sui pericoli e sulle minacce improvvise che la vita riserva, aveva vissuto tanti anni e tanti momenti portando con sé una forma di cupa disillusione, come se la gola fosse serrata da un nodo che non si era mai sciolto eppure, proprio ora, in questo viaggio verso l'incredibile e verso lo sconosciuto, si sentiva finalmente tranquillo.
Mentre camminava gli venivano in mente tutte quelle occasioni in cui, davanti alla sparizione di un fratello o di un amico, qualcuno gli aveva chiesto: "Tu credi nello Spirito? " ed egli secco e sicuro aveva risposto: "No, sono ateo, non credo in nulla".
Certo la sua vicina di casa, una bruca tanto gentile e carina, una volta gli aveva parlato dell'Inferno e del Paradiso, ma lui aveva sinceramente sentito che quel discorso era troppo strano e troppo fantasioso, faceva molta fatica a trovarne il fondamento.
In quell'occasione aveva provato a farle qualche domanda, forse in cuor suo sperava che lei riuscisse a convincerlo, purtroppo neanche lei aveva veramente saputo rispondere e tutto rimase senza seguito.
Proprio mentre era immerso in questi suoi pensieri senti' arrivare un vento tiepido ed accogliente, come una carezza improvvisa, qualcosa di caldo e benefico, una gioia inattesa, un alito di vita.
Alzo' timidamente lo sguardo: lo Spirito della Foresta era davanti a lui.
La sorpresa fu cosi forte che il bruco si ritrasse timidamente, provo' vergogna e stupore, sentiva di essere davanti ad una Forza eterna, saggia e completa al cospetto della quale egli si sentiva fragile ed infinitamente piccolo. Avrebbe voluto scappare, ma era troppo tardi.
Sinceramente non sapeva come iniziare il discorso, ma aveva la sensazione che lo Spirito conoscesse perfettamente il suo stato d'animo e lo scopo della sua visita. Continuava a provare infatti, quella sensazione di calma fiduciosa e serena che aveva osservato poco prima, sentiva di potersi fidare, si fece dunque coraggio e parlo':
" Spirito della Foresta, mi trovo in un momento di grande confusione, io e la mia comunità siamo profondamente addolorati e spaventati poiché l'altra notte, ad un nostro compagno è accaduta quella terribile cosa che si chiama morte. Improvvisamente si è sentito male ed anche se i medici e la sua famiglia hanno cercato in tutti i modi di cambiare il suo destino, non c'è stato nulla da fare, lui è dovuto partire. Siamo rimasti increduli e sgomenti, dimmi Spirito della Foresta, perchè accade questa cosa e perchè ci fa cosi tanta paura?
La risposta non tardo' ad arrivare:
Bruco, perchè stai vivendo, te lo sei mai chiesto?
Perchè sei qui in questo preciso momento?
Perchè ti alzi ogni mattina?
Ogni giorno incominci un nuovo ciclo e cio' si ripete da quando sei nato eppure tu preferisci continuare indifferente senza curarti di dare un senso alla tua Vita.
Dimmi, riesci a trovare in questo istante il motivo per cui tu esisti?
Voglio un motivo, non un sogno od una speranza; non voglio quella vaga illusione che da tempo trascini dentro di te, l'idea che un giorno accadrà qualcosa e che sarai salvato.
Voglio che tu mi dica perchè continui a portarti dietro questa paura, senza voler cominciare a comprendere il senso infinto della tua esistenza. Tu non ci vuoi proprio pensare ed è qui che trova origine la tua sofferenza.
Hai mai considerato che ti prepari con grande precisione ed attenzione ad ogni appuntamento mondano e se parti per un viaggio organizzi nei minimi dettagli il tuo percorso? Eppure sia l'appuntamento che il viaggio potrebbero essere annullati. La Morte, mio caro bruco, è l'unico appuntamento sicuro, è l'unico viaggio che dovrai certamente intraprendere eppure
tu vivi la tua intera esistenza, come se non dovessi mai morire.
E non mi dire che ci pensi, perchè non è vero. Tu fai finta di pensarci, entri nel dolore della separazione e lo vivi intensamente, ma con altrattanta intensità e premura hai fretta di allontanare da te quella tristezza e quella domanda.
Accadrà allora che quando arriverà la Morte, realizzerai che il domani non esiste e che non puoi piu' rinviare la partenza. In quel momento ti sentirai deluso e ingannato, come se qualcuno si fosse preso gioco di te e ti renderai improvvisamente conto che hai sprecato una grande occasione, che era tutto un grande gioco pieno di illusioni e di follie e tu non sei riuscito a toccare il centro del tuo essere.
Dimmi, cosa pensi di aver seminato nel corso della tua esistenza?
Di quale nutrimento hai potuto saziare i tuoi occhi ed il tuo cuore?
Che cosa hai raccontato ai tuoi figli perchè avessero fiducia nella Vita?
Su quali fondamenta hai costruito la tua casa interiore?
Cosa pensi di fare, quando sarà giunto il tuo tempo del raccolto?
A cosa servono quegli strani scongiuri che ti vedo fare di nascosto?
Fino a quando sceglierai di rimanere cieco e sordo alla tua voce interiore?
Ascoltami bene, oggi non ti diro' di piu', ma è cio' che conta ed è da qui che devi partire:
La Vita è perfetta e tutto al suo interno, è divinamente orchestrato.
Ogni esperienza, ogni gioia ed ogni dolore
sono messi sul tuo cammino
affinché tu comprenda e veda.
Il giorno in cui sei nato già venne decisa l'ora della tua morte
e tu scegliesti la famiglia,
affinché il tuo Destino si compisse.
L'Universo dirige le Forze e le armonizza per il tuo bene, tu non nasci né muori, ma entri ed esci semplicemente da uno scenario ed il palcoscenico è cio' che tu chiami Vita. Il copione, che tu ne sia consapevole o meno, lo scegli tu attraverso le tue emozioni e le tue paure, attraverso i tuoi sentimenti e le tue intenzioni.
Tu scegli le variabili, le vie e le possibilità
e non è il traguardo che conta,
ma come tu percorri la strada.
Bada dunque, caro bruco, a vivere la tua Vita senza averne paura poiché
chi teme la Morte, prima ancora teme la Vita.
Non ti risparmiare e
cerca sopra ogni cosa di realizzare la tua natura divina.
Impegnati, lasciati coinvolgere, vivi con passione e generosità, insomma fa della tua Vita l'avventura piu' importante che tu abbia a disposizione, per la tua evoluzione ed il tuo progresso.
La Vita è la tua scuola, il tuo scenario ed è il luogo esatto dove ti devi trovare. Ama e desidera cio' che hai di fronte, impegnati nel Presente, lascia andare l'idea del passato e del futuro, non vi è altro che l'istante in cui sei.
Quando ti capiterà di soffrire non scappare e non avere paura, entra nel tuo dolore e vivi intensamente ogni attimo che ti sarà dato, poiché in ogni istante c'è il segreto della tua esistenza. Preparati, disciplinati, non lesinare i tuoi sforzi né le notti che trascorrerai studiando, poiché tutto avrà un unico scopo: tu e il tuo avanzare.
E cosi un giorno,
quando giungerà l'ora del tuo tramonto
tu potrai dire, con fermezza e passione:
Eccomi, sono pronto, andiamo.
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