lunedì 7 luglio 2014

Oltre quello che vedo


Mi affaccio alla finestra, il lago è immobile, splendente, avvolto nella sua solita luce.




Nonostante i miei occhi siano abituati a questo paesaggio, ogni volta provo piacere e gratitudine davanti a quanto mi è dato vedere. Mi lascio cullare dalla familiarità di questo momento e potrei facilmente scivolare in una forma di contemplazione appagante, ma superficiale, che mi induce a credere  che il Mondo si riduca a quanto i miei occhi possono osservare.

 Potrei limitarmi a pensare che esista solo quanto io sono in grado di percepire.

 Eppure, sotto la superficie dell'acqua apparentemente immobile, pullula la vita.




 Non li vedo,
 ma in questo preciso istante,
miriadi di pesci popolano quel mondo sommerso ed invisibile
 e se mi limitassi a dire che esiste solo cio' che vedo ...
dovrei negare la loro esistenza.





Per lo stesso motivo, se tiro le tende per ripararmi dal sole ...





potrei convincermi che il mondo che un attimo prima si presentava davanti al mio sguardo, 
non esista piu' poiché non posso percepirlo.




Penso di essere al centro del mondo e credo reale solo cio' che riesco a vedere.

Mi hanno insegnato che esiste solo cio' che la mente puo' comprendere  e che è vero
solo quanto la mia parte razionale riesce a spiegare, ad accettare e a controllare.

 Il nostro, è un mondo di fatti concreti, di operazioni descrittive e costrittive
il cui unico scopo è tenere a bada
ataviche paure.





 
Quaggiu' contano i risultati,
gli umani amano i  fiumi di parole e i dibattiti che toccano le angosce collettive, non lo sanno, ma tutto cio' serve solo a nutrire la loro impotenza.

L'ego la fa da padrone, ha paura di essere prevaricato da altri ego,
ha paura di non esistere, di doversi annullare e sottomettere
ed allora diventa prepotente, frustrato, aggressivo.

Maschere vuote. Tigri di carta.
 
 


E' un mondo di ciechi,
di visioni ostruite da macigni mentali
che ostacolano ogni piu' profonda
e diversa prospettiva.




Mi illudo di avere un potere, credo di poter indirizzare le cose,
ma ignoro completamente le conseguenze nefaste dei miei pensieri
e delle mie emozioni negative.


Non me ne rendo conto, ma il mio quotidiano è impregnato di paura e di ansia;
esse sono i semi che lascio ogni giorno cadere nella terra del mio giardino.

 
Nessuno mi ha mai detto che pensieri ed emozioni hanno un potere,
hanno una loro particolare sostanza energetica e si manifestino nell'etere,
ciascuno con una specifica qualità vibratoria,
come la tonalità di una musica ... melodiosa ... o assordante e scomposta.



E allora con infantile leggerezza mi abbandono alla tristezza, al giudizio e alla frustrazione.
Basta poco perchè io sia contrariata, innervosita o infelice.


Non sono al corrente del fatto che ciascuna delle mie
espressioni emotive, mentali e fisiche
riempie lo spazio che mi circonda
della propria forza ed energia.

I miei pensieri e le mie emozioni sono creature viventi
 che continuano ad esistere per molto piu' tempo di quanto io immagini.
Esse avvelenano il mio spazio e quello di chi mi è accanto.

  Nessuno mi ha mai detto che le loro forme energetiche  attirano a sé
e vengano a loro volta attirate,
 da forze che si assomigliano e che sono della loro stessa natura.
Collettivamente nutriamo paura, vittimismo e diffidenza.

Mi lamento di quanto accade, delle cose che non vanno come vorrei
 e senza rendermene conto alimento il mio spazio di vita del solito veleno,
della solita scontentezza, della solita ansia.


Non credo al mondo semplicemente perchè non credo in me.




E' ora che io esca dal sonno ed interrompa questo circolo vizioso.

E' giunto il tempo di osservare i miei funzionamenti e le mie assurde ripetizioni.

La banalità di ragionamenti sempre uguali e di obiettivi mai raggiunti,
perchè credo di essere sveglia, quando invece sono nel sonno.


Ma questo è il mondo, cosi è per tutti !




Non posso piu' accontentarmi delle solite risposte.


E' giunto il tempo.
Gli errori sempre uguali e ripetuti, mi hanno stancata.

 
Oggi  è il tempo di ricordare quanto accade oltre quello che vedo
ed abbracciare la responsabilità che incombe su di me,
 in ogni istante e ad ogni respiro.




E' il momento di abbandonare ogni limitata credenza.
C'è un mondo che vive e che  non vedo,
un mondo che con il suo linguaggio misterioso e profondo,
richiama la mia attenzione ed il mio coraggio.

Questo è il Tempo.
Questo è il Presente. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prendendo spunto da una qualsiasi frase del tuo meraviglioso post:
E' ora che io esca dal sonno ed interrompa questo circolo vizioso.

E' giunto il tempo di osservare i miei funzionamenti e le mie assurde ripetizioni.

La banalità di ragionamenti sempre uguali e di obiettivi mai raggiunti,
perchè credo di essere sveglia, quando invece sono nel sonno.


Ma questo è il mondo, cosi è per tutti !

E improvvisamente mi sveglio e vedo oltre..........che meraviglia!!
grazie