venerdì 16 agosto 2013

Sono tornata


ho lasciato le galline e le gioie campestri per tornare alla mia amatissima casa. Sono state delle belle vacanze, tranquille, piacevoli, il cui scopo principale era valorizzare i rapporti familiari.


Questo disegno lo ha fatto la mia nipotina, rappresenta lei, mia mamma e mia zia, che aspettano il mio arrivo. Vi assicuro che l'immagine è molto fedele alla realtà ed ho deciso che lo incornicero' perchè non è un semplice disegno, ma una vera e propria fotografia.


Per farvi capire dove io mi trovassi, ecco queste due immagini: da una parte le colline e dall'altra la pianura, in mezzo: i vigneti del Bramaterra.


Mia madre e mia zia, entrambe quasi novantenni, ma ancora gagliarde, mi hanno impegnata sia in pazienza che in attività. Non è facile accettare la diversità dell'altro. Abitudini, caratteri e pensieri diversi non coesistono facilmente, né in maniera spontanea.

 

Anche se pensiamo ai nostri familiari con affetto e tenerezza, ciascuno di noi ... alla fine, è un individuo a sé, sinceramente convinto di avere ragione, quotidianamente proteso alla propria affermazione. Vivere insieme, non è facile poiché il nostro ego non vuole mai farsi da parte.
 

Questo è il panorama di cui godevo dalla mia camera, i miei occhi sono abituati a questo sguardo da quando sono nata, è come se fosse una casa nel bosco.

 

Non vi sono negozi, né strade eleganti

 

sei fortunato se incontri qualcuno sul tuo percorso, quando vai a fare una passeggiata.


Quando ero bambina ed anche adolescente, ogni fine settimana andavamo in campagna dai nonni; i ricordi sono ancora intensi e le sensazioni bellissime.

Quando giocavamo a nascondino i luoghi in cui potersi nascondere erano infiniti e gli spazi per poter correre davano un grande senso di libertà e di contatto con la Vita.

Nella natura, tutto è perfetto e sapientemente ritmato; le stagioni non si sussegguono mai in maniera banale o ripetitiva, ogni germoglio, anche se sembra essere lo stesso dell'anno precedente, procura sempre nuove ed intense emozioni.

Devo molto a quanto la campagna, le sue immagini, sfumature, colori, silenzi o rumori hanno scolpito dentro di me. Sono informazioni fissate saldamente nella mia memoria e ad esse attingo in qualsiasi momento della mia esistenza.
 

D'estate i temporali erano forti, l'acqua scrosciava abbondante, i tuoni erano sopra la nostra testa e sembravano sconquassare il cielo; era un turbinio di energia e di emozioni, sia fuori che dentro di me.

 

Grazie a quei momenti e a quelle esperienze, i temporali ancora oggi mi piacciono molto ed anche molto mi piace muovermi la notte, in campagna, senza luci e senza punti di riferimento, mi sento in contatto di un mondo magico, penetrante e intenso. Ogni fruscio è evocativo, misterioso ed inatteso, sveglia i sensi, sviluppa la nostra comunicazione sottile con un mondo invisibile.


Ritornando al presente, le mie giornate trascorrevano nella pace campestre, gli unici suoni erano il gorgheggiare allegro degli usignoli, il frinire pomeridiano delle cicale seguito dal canto serale dei grilli. Ogni tanto un cane abbaiava, il campanile scandiva le ore o passava lento e rumoroso un motocoltivatore.


Anche le attività erano molto semplici, martedi' e venerdi mattina: mercato.


 Pranzo, seguito dall'indispensabile pisolino pomeridiano. 

 
Un po' di lettura e ...
 quando il sole era meno forte...

 

 bagno nel torrente!
 
Alla mia età fare il bagno nel torrente è un'idea che deve superare qualche pregiudizio. Vedevo lo sguardo dubbioso di mia madre e di qualche vecchietta, stupita nel vederci passare fedeli ogni giorno per andare ... alla spiagga (faccio per dire).         Com'è possibile che un povero torrente di campagna produca intense e piacevoli emozioni, quando le persone fanno migliaia di chilometri per raggiungere spiagge dorate e acque trasparenti? Eppure vi assicuro l'esperienza era sorprendentemente semplice e bella. L'acqua, inizialmente fredda, ti dava una sferzante e benefica scossa, sentivi l'energia percorrere il tuo corpo come se ogni cellula venisse stimolata, vivificata e rinnovata.

Di solito paghiamo un bel biglietto d'ingresso per andare alle terme e provare queste sensazioni, eppure il torrente me le ha regalate in maniera semplice







procurandomi un'intensa leggerezza e felicità.



Nella casa in campagna non abbiamo televisione e nemmeno se ne sente la mancanza e come al solito anche la lettura del giornale quotidiano mi lascia indifferente, non sentivo la necessità di entrare in contatto con il mondo, né con i suoi accadimenti.


E' bello, di anno in anno, ritrovare gli stessi oggetti che hanno riposato solitari per un intero inverno; ogni volta in cui li rivedi e li ritrovi ti viene spontaneo toccarli, forse riordinarli e cosi facendo, metti a posto una parte di te, ti riimpossessi di un pezzo della tua esistenza e dei suoi ricordi.

 

 Vecchi strumenti, oggetti dimenticati, pezzi di vita di chi ti ha preceduto;

 

disegni che ti parlano di creatività e di sensibilità, progetti che ti ricordano le persone alle quali vuoi bene.

Tessere di un mosaico che lega con un filo invisibile, la storia familiare, esperienze vissute e piu' volte raccontate, vicende umane liete e dolorose ... la Vita insomma, in tutti i suoi aspetti.


Le giornate trascorrevano dunque lente e tranquille, secondo un ritmo cadenzato e rispettoso di un  rituale oramai consolidato e negli anni immutato. Qualche visita di amici, incontri casuali ed inaspettati che ti riportano indietro nel tempo, scambi di affetto e di esperienze, racconti e ricordi che si rinnovano e si aggiornano anno dopo anno. E poi rigeneranti passeggiate nei boschi e la solita gita nei luoghi di sempre, ma sempre piacevoli. 

 

Momenti di condivisione con la famiglia, con i nipoti che crescono e che ti stupiscono per le loro profonde qualità umane e per le loro doti musicali.


Fino al giungere della sera, per ritrovarci nuovamente insieme sulla piazza del paese
a cenare o a fare festa.


 Sono rientrata solo da qualche giorno
   
e le giornate sono già un poco cambiate

la luce del giorno dura di meno ed anche il caldo soffocante ha lasciato spazio a temperature piu'  gradevoli e meno afose. 

 

Rapidamente giungerà la fine del mese e con settembre, l'autunno. Nuovi colori e nuove sfumature ci attendono, presto sarà il momento per un'abbondante vendemmia.

 

Ma non voglio correre troppo, per il momento ho ancora nel cuore le immagini della pianura, della sua luce e di tutti suoi riflessi; delle varie tonalità di verde e di turchese


con lo sguardo che si perde lontano, fino al Monte Rosa.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo tuo blog mi ha toccato profondamente e mi ha fatto entrare dentro di te. Io non ho avuto queste esperienze e grazie alle tue bellissime immagini e parole ho potuto riflettere sulla fortuna che non tutti hanno. Sei riuscita a farmi provare le tue sensazioni ed emozioni e per questo ti ringrazio.
Questo e' il senso della partecipazione.

Riccardo