Chissà come si sente dopo l'incontro imprevisto e sconvolgente con lo Spirito della Foresta?
Ho come l'impressione che in questi giorni stia dormendo piu' a lungo del solito (lui dice di sentirsi molto stanco e deve recuperare) e ho sentito dire che gli è passata persino la fame. Ma è un'indisposizione passeggera, sono sicura che fra qualche giorno si sarà dimenticato tutto e ritornerà di nuovo in forma.
Per il momento è sempre accanto al camino, ben nascosto, vicino al cesto della verdura.
A volte si sveglia di soprassalto e di giorno è come tormentato da una vaga ma persistente inquietudine; dice di sentirsi nervoso ed insoddisfatto.
Eppure tutto è tornato come prima, la vita è sempre la stessa e lui ha ritrovato le sue solite e rassicuranti abitudini, ma c'è qualcosa che non va, lui si sente diverso.
Eppure tutto è tornato come prima, la vita è sempre la stessa e lui ha ritrovato le sue solite e rassicuranti abitudini, ma c'è qualcosa che non va, lui si sente diverso.
Anche gli altri se ne sono accorti e si stanno preoccupando, lo vedono cosi strano e turbato ... allora hanno fatto una diagnosi: depressione.
Per loro il bruco è troppo stressato, le difficoltà della vita lo stanno affaticando. "Deve prendere questo calmante al mattino e un buon sonnifero alla sera e poi si aggiusterà tutto" - ha detto il dottore.
A pensarci bene questa sua condizione ha dei risvolti positivi; il bruco in fondo è contento di essere ammalato perchè tutti si stanno interessando a lui. E' proprio vero, la malattia ha qualcosa di nobilitante, si direbbe che ha il potere di dare importanza alle persone. Anzi, forse il solo momento in cui riusciamo ad avere un po' di importanza e di attenzione è proprio quando siamo ammalati.
La malattia è l'unico momento di "celebrità" che ci viene concesso; mentre raccontiamo i nostri malanni qualcuno ci ascolta, sembra che per un attimo ci porti attenzione. Il problema sorge quando chi ci è accanto non vede l'ora che smettiamo di lamentarci per rubarci la scena e raccontare a sua volta, con dovizia di particolari, i suoi malanni e le terapie (piu' ridondanti sono i nomi e piu' è contento) a cui si sta sottoponendo. Che strana la vita dei bruchi!
Amiamo le false celebrità.
Siamo attratti da cio' che appare,
mentre l' Essenza delle cose ci
lascia completamente indifferenti.
Del resto mi domando: qual'è la differenza fra successo e realizzazione?
Dimmi, caro bruco, sei felice in questo momento ?
Hai il coraggio di dire: "Si', sono felice"!
Guarda che ti ho sentito, non devi sussurrarlo, devi proprio dirlo forte:
Sono felice. Su, provaci, pronuncialo bene.
E' molto difficile dire: Sono felice. Aspettiamo sempre che accada qualcosa che ci renda felici ... ed allora poi, ... forse ...
Abbondanza: che bella parola, non abbiamo nemmeno il coraggio di pronunciarla.
Armonia: qualcosa che sembra molto lontano. Sensazioni: conosciamo soprattutto quelle spiacevoli. Piacere: quasi uno sconosciuto. Calma: una sensazione irreale. Coraggio: una bella idea. Audacia di vivere: cosa sarà mai?
La Perfezione è in ogni cosa, anche nei piu' invisibili dettagli.
L' Abbondanza è sotto ai nostri occhi,
fa parte della nostra stessa Vita,
ma non la vediamo.
fa parte della nostra stessa Vita,
ma non la vediamo.
L'Accoglienza,
un' apertura dinamica e creativa ...
che fa molta paura.
La Semplicità ... questa sconosciuta.
ma ne sembriamo completamente sprovvisti.
L'immensità dello spazio mi invita a sollevare lo sguardo,
ad allontanarmi dal mio ego ristretto e meschino,
per incominciare ... a guardare lontano.
ad allontanarmi dal mio ego ristretto e meschino,
per incominciare ... a guardare lontano.
La mia Essenza e la mia personalità sono due parti di me inconfondibili,
eppure io conosco solo la seconda e mai la prima.
La bellezza è Armonia.
La Vita è perfezione,
ma IO, dove sono ?
Sempre la solita domanda.
A presto.
1 commento:
Questo post mi ha scombussolato un pochino, voglio essere sincera. Quando si parla di realizzare se stessi e di guardarsi dentro mi assale sempre un po' di paura, anzi, forse molto e inizio a diventare diffidente però c'è qualcosa nei tuoi post che mi fa venire voglia di continuare a leggerli e di non abbandonare il blog, forse la loro autenticità, non so. Brava perché sai arrivare al cuore degli altri.
Posta un commento